Il 07/04/2022 è stata la giornata mondiale della salute e a tal proposito vogliamo parlare dell’incidenza dell’elettrificazione sulla qualità dell’aria e, di conseguenza, sulla salute delle persone.
È importante sottolineare che le città occupano solo il 2% della superficie del pianeta ma sono responsabili di circa l’80% delle emissioni di CO2, pertanto è fondamentale ridurre questo valore che ha una forte influenza sulla salute delle persone, oltre che sugli ecosistemi.
La pessima qualità dell’aria infatti, può peggiorare le condizioni di salute causando asma e problemi cardiovascolari.
Ma gli effetti possono essere peggiori, difatti è la causa principale di morte prematura in Europa, con un’incidenza maggiore rispetto agli incidenti stradali.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno 4,3 milioni di decessi siano attribuibili all’esposizione, in ambienti interni ad emissioni di combustibili come legna, carbone e residui organici; mentre 3,7 milioni di decessi siano attribuibili alle emissioni industriali e al traffico veicolare (particolato aerodisperso, biossido di azoto, ozono troposferico, Idrocarburi Policlici Aromatici…).
PARTICOLATO ATMOSFERICO
Il particolato è un insieme di particelle emesse in atmosfera che può avere origine antropica o naturale.
Il PM primario è generato da processi di natura meccanica e di erosione o da aerosol marini e desertici, mentre il PM secondario si forma attraverso reazioni chimiche come gas di scarico di veicoli a combustione interna, processi di combustione industriale e da impianti per il riscaldamento domestico (PM secondario).
Tra gli inquinanti atmosferici il particolato è quello con il maggior impatto sulla salute umana. Vari studi epidemiologici hanno evidenziato associazioni tra le concentrazioni in massa del PM e un incremento del tasso di mortalità e di ricoveri ospedalieri per malattie cardiache e respiratorie. Inoltre è stato inserito dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) tra i cancerogeni di gruppo 1 (agenti sicuramente cancerogeni per l’uomo).
BIOSSIDO DI AZOTO (NO2)
Il biossido di azoto (NO2) è un gas irritante per le vie respiratorie e per gli occhi, originato prevalentemente dal traffico veicolare e prodotto dell’ossidazione del monossido di azoto (NO).
La sua formazione può essere naturale (suoli, vulcani e fenomeni temporaleschi) o antropica (combustioni nel settore dei trasporti, negli impianti industriali e di incenerimento dei rifiuti,..).
L’NO2 e l’NO hanno effetti negativi sulla salute umana contribuendo ai fenomeni di smog fotochimico, di eutrofizzazione e delle piogge acide.
OZONO TROPOSFERICO (O3)
L’ozono troposferico1 (O3) si forma attraverso processi fotochimici in presenza di inquinanti precursori (ossidi d’azoto e i composti organici volatili). Dopo il particolato, l’ozono è l’inquinante atmosferico che, grazie alla sua tossicità e ai livelli di concentrazione che può raggiungere, incide maggiormente sulla salute umana. Può causare seri problemi anche all’ecosistema e all’agricoltura.
IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI (IPA)
Gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), presenti ovunque in atmosfera, derivano dalla combustione incompleta di materiale organico e dall’uso di olio combustibile, gas, carbone e legno, ma soprattutto dalle emissioni veicolari e dagli impianti industriali.
Due importanti IPA cancerogeni sono: il Benzoapirene (BaP) e il Benzene (C6H6), composto organico volatile prodotto principalmente dai veicoli a motore inserito nel gruppo 1 della International Agency for Research on Cancer – IARC.
Questi dati ci devono allarmare, e ciò che afferma Reuters ci deve far riflettere: nel 2021 nessun Paese del mondo ha rispettato gli standard sulla qualità dell’aria indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Resta quindi una sola soluzione da adottare, l’elettrificazione.
Secondo un’analisi dell’IRENA l’elettrificazione dei trasporti, dell’industria e dell’agricoltura rappresenterà il 20% delle misure per l’abbattimento delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2050. Inoltre, per mantenere l’innalzamento della temperatura media globale al di sotto degli 1,5°C l’elettricità dovrà diventare la principale fonte di energia nel 2050.
È necessario, anzi fondamentale, l’impiego delle batterie al litio per i macchinari da costruzione e da lavoro che sono impiegati soprattutto nei centri città, che come abbiamo espresso all’inizio di questo articolo, sono responsabili dei più alti livelli di emissioni di Co2.
Concludiamo dicendo che l’utilizzo di batterie a litio permette una riduzione elevata delle emissioni inquinanti riducendo così il rischio di contrarre patologie gravi e evitare morti premature.