Attualmente le città occupano il 2% della superficie terrestre e producono il 70% delle emissioni di anidride carbonica del pianeta, di cui un quarto per il trasporto su strada…un dato davvero allarmante.
COME DOBBIAMO COMPORTARCI?
Per difendere l’ambiente e migliorare la qualità dell’aria che respiriamo è essenziale agire su vari fronti. È necessario ridurre i consumi energetici degli edifici sostituendo i sistemi di condizionamento già esistenti con quelli a basse emissioni, e rivoluzionare la mobilità urbana.
“Il settore dei trasporti in Italia – e in Unione Europea – è responsabile di un quarto delle emissioni di gas serra e il trasporto su strada è causa del 92,6% delle emissioni.” Ricorda Ispra
Un veicolo urbano molto diffuso come l’autobus, che percorre numerose volte al giorno lo stesso tragitto, ha un impatto ambientale elevatissimo, pertanto, la sua elettrificazione permetterebbe di ridurre le emissioni di CO2, oltre ai costi operativi e di manutenzione dei mezzi.
Il Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile ha quindi istituito 3,7 miliardi di euro in 15 anni (dal 2019 a 2033) per il rinnovo del parco autobus con mezzi meno inquinanti e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede entro il 2026 l’acquisto di oltre 3.300 bus a basse emissioni.
MA COSA CI DICONO GLI STUDI E LE STATISTICHE?
Nel 2030, affermano gli studi Uitp (Associazione internazionale del trasporto pubblico), gli autobus elettrici o comunque a zero emissioni rappresenteranno la metà del mercato degli autobus urbani in Europa.
COME CI STIAMO COMPORTANDO?
Il nostro Paese è però molto indietro nel trasporto pubblico locale sul passaggio verso le “emissioni zero”. Ad affermarlo è il nuovo rapporto “Città MEZ 2021” di Legambiente e Motus-E.
Milano si conferma anche quest’anno la “capitale” MEZ, mobilità emissioni zero, grazie all’offerta di mezzi pubblici elettrici e ai servizi di sharing mobility. ATM dichiara 124 autobus elettrici già in servizio, che diventeranno 167 a fine 2021, fino ad arrivare a 1.200 entro il 2030.
La brutta notizia è che nel 2020 si sono acquistati meno autobus del 2019 e degli anni precedenti, e solo il 4% sono elettrici, misura insufficiente per il normale ricambio.
“Si calcola che ogni 1000 autobus elettrici a batteria si risparmino 500 barili di diesel al giorno; con un mercato nel 2020 del 37% di autobus elettrici a batteria venduti in Europa, si è evitato di bruciare 279.000 barili di diesel al giorno, equivalenti al consumo della Grecia.”
L’elettrificazione permette di ottenere importanti risparmi operativi, dato l’aumento dei prezzi dei carburanti del 2021 (innalzamento di oltre 20% su diesel, benzina e gas).
La graduatoria degli Stati più ‘elettrici’ vede primeggiare i Paesi Bassi, che hanno oltre mille bus elettrici in circolazione.
L’Italia si trova invece al nono posto, con 170 mezzi immatricolati tra 2012 e 2020 (97 solo nel 2020), e il 2021 si chiuderà con oltre 200 autobus elettrici.
Milano, Torino, Bologna e Venezia sono le città che hanno maggiormente preso in considerazione l’elettrificazione dei mezzi pubblici anche grazie al Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile.
La nuova direttiva Veicoli puliti impone che almeno il 22,5% dei nuovi autobus acquistati siano a zero emissioni fino al 2025 e almeno il 32,5% al 2030.
La Clean vehicle directive ratificata dalla UE stabilisce che gli autobus a zero emissioni, che dovranno essere ordinati già a partire dal 2021, dovranno essere il 22,5% sul totale degli urbani nei Paesi dell’Europa occidentale, Italia inclusa (oltre un bus su 5 dovrà essere elettrico).